La Fallaci fu inoltre una delle prime donne in grado di farsi strada all'interno di un mondo che, sino a quel momento, era stato caratterizzato da
totale affermazione maschile: il giornalismo. Senza timore di mantenere le sue
posizioni, spesso radicali e assai discusse, andò sempre dritta per la sua
strada, seguendo il suo pensiero personale senza compromessi. Probabilmente
proprio per questa ragione ad un certo punto della sua vita divenne un
personaggio molto dibattuto: la Fallaci incarnava il prototipo del tutto nuovo
in Italia, di una donna forte e caparbia che non teme nulla. Fotografata e
intervistata dalle più importanti riviste e quotidiani internazionali, sfidò il
mondo intero con la sola arma della parola, quella scritta e pronunciata senza
timore. Per tutti questi motivi, per
l'auditorium sede del centro culturale
Carpe
Diem
a Cologno Monzese è stato
scelto proprio un personaggio intellettualmente così imponente e forte come la
Fallaci, per dar vita ad un progetto che intende promuovere l'arte in tutte le
sue sfaccettature - dalla letteratura, alla musica, al teatro - e, soprattutto,
il dibattito. L'impegno primario che il centro culturale Carpe Diem intende
promuovere, attraverso l'organizzazione di svariati di momenti di incontro, è
proprio quello di sfidare la realtà, cercando la propria personale affermazione
e facendo leva solo ed esclusivamente sulla cultura, l'unica arma in grado di
veicolare messaggi chiari e forti.
Al fine di capire quanto possa contare la Cultura nella propria formazione e
crescita personale, è importante ricordare che, pur non essendo agiate le
condizioni della famiglia della Fallaci, i pochi risparmi dei quali Oriana
disponeva venivano costantemente investiti nell’acquisto di libri. La passione
per i libri mosse e guidò la vita di Oriana Fallaci per tutta la sua vita,
tanto da permetterle, nel corso degli anni, di riuscire ad acquistare anche
molti testi antichi, creando una collezione che, poco prima di morire, volle
donare alla Pontificia Università Lateranense di Roma. Il personale attivismo
della Fallaci nacque in lei sin da quando, appena quattordicenne, seguì il
padre arruolatosi nella Resistenza. Era la stessa Fallaci che, con la sua
bicicletta, consegnava ai compagni partigiani le armi e i giornali clandestini.
Già allora nacque in lei l'amore per la libertà di parola e per il giornalismo
che non teme nulla, neppure le atrocità di una guerra. Nei suoi primi testi, la
scrittrice si occupò di raccontare temi forti come le devastazioni provocate
dai bombardamenti, gli interrogatori dei prigionieri, le rappresaglie, fino a
portare a termine interviste a personaggi che mai nessuno prima di lei era
riuscito ad avvicinare. La sua posizione fu di chiara critica nei confronti dei
soldati non solo americani, ma anche dei vietcong. La sua era una battaglia
senza riserve, combattuta con la parola. Ed è appunto la forza della Parola ciò
che l'associazione culturale Carpe Diem si impegna a coltivare, attraverso una
ricca serie di eventi che si snoderanno per tutto l'arco dell'anno.